Opere, materiali e percorsi di ricerca dal laboratorio 2014
1.
Seguendo l’esempio dell’Installazione in Rete Land of prayer https://www.gianfrancodalonzo.net/land-of-prayer/ si lavora alla progettazione di un’opera da realizzare in ambiente web generando così connessione e condivisione.
Antonio Turrisi
La matrice del Tempo nel Viaggio del segno
In questo progetto di un’opera da realizzare in ambiente web, ho voluto creare una connessione e condivisione tra degli attimi fotografici e l’arte dell’incisione. Se le mie foto ( sul treno, binari, stazione, particolari meccanici, ecc.) mi hanno permesso di aprire delle brecce nell’intimità del tempo, esse non hanno per questo consentito di fermarlo,anzi. Infatti, in tale elaborato (videoclip) le foto in questione, scelte “come matrici di metallo” continuano a vivere, anche se da sempre sono ritenute la “morte” di un attimo.
L’atto di risvegliarle dal sonno eterno della carta e della sua bidimensionalità, può essere paragonato alla punta metallica che solca e traccia, sulla vernice asciutta stesa su di una lastra, delle “voragini luminose” che successivamente saranno riempite “dall’ esperienza” di ogni nuova e suscitata emozione dell’inchiostro di vita.
Osservare, scrutare, rivivere l’attimo irripetibile sottovalutato prima del repentino “click”, è a questo ciò a cui attinge tale lavoro. Animando queste fotografie di natura statica e bidimensionale, grazie ad una tecnica digitale del finto 3D, permetto all’ osservatore di percepire l’indagine, l’analisi e lo studio attuato prima della realizzazione di quella idea(fotografia), da luce fatta materia. Lo scopo e far vivere all’ osservatore e rivivere a me stesso il suffisso dell’attimo di quella fotografia, paradosso della morte.
Come ogni cosa o meglio come una lastra ricoperta d’inchiostro, esse si ricoprono di ricordi che l’osservatore, accompagnato dall’ evocativo e ripetitivo richiamo sonoro del treno sui binari (fuori tempo rispetto alla sequenza iniziale) proietta al suo interno un’emozione,come un sussurro a se stesso di quel viaggio nel passato o nell’ immaginazione del futuro. “Come pressato da un torchio, riceverà in fine la sua stampa d’arte, il segno di un attimo”.
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Ennio Celli
The Helpers
Ognuno di noi elabora visivamente il mondo in maniera unica, inspiegabile all’ altro perché risultato di un percorso di vita singolare. Aiutare a vedere significa anche accettare la diversità dell’altro e contribuire a creare una cultura in cui l’ individualità si completa nella condivisione e nell’ aiuto reciproco. Per questo, ho inviato cartoline che propongono un’immagine e un testo che ho elaborato con la mia parziale attitudine al colore, e che io non vedo perché daltonico (qui le si trova in corrispondenza della didascalia the beginning), nelle quali chiedo ai destinatari di individuare la parola, di evidenziarla a proprio modo, liberamente, e di rispedirla al mittente, per essere poi pubblicata in questo spazio che documenterà il risultato di questo processo. Lo scopo principale di questo esercizio e’ di creare una rete di condivisione che nasce da un’idea di aiuto.
http://all-the-helpers.tumblr.com/
Serena Banti Alessandro Barsanti Calogero Iacona Vittorio Lacapra Leonardo Miluccio
TWENTYFOURHOURS
Ci siamo fatti “lastra” e ci siamo immersi nella morsura potente e corrosiva dell’esistenza. Ognuno col proprio disegno, ognuno con le proprie certezze che lo proteggono dal dolore e stanno là dove non si vuole mai essere consumati.
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Carolina Barbieri, Ilaria Cazzuola, Giusy Di Maro, Giulia Dini, Virginia Maestrini, Roberta Moro
SOCIART?
2.
Madame Bovary, c’est moi (trascrivere e(è) trasgredire) Il trasferimento su lastre dei manoscritti pubblicati in Rete dell’Opera di G. Flaubert allo scopo di mettere in crisi la relazione tra autore e affermazione: http://www.bovary.fr/
La pubblicazione di Madame Bovary ha creato il primo e più clamoroso caso di intervento censorio pubblico ai danni di un’opera moderna: insieme al successo, infatti, lo scrittore ottenne una incriminazione per oltraggio alla morale pubblica e alla religione, da cui, peraltro, fu assolto. La sua Emma è diventata immediatamente il simbolo del disagio e dell’insofferenza borghese: vittima di una sorta di “vampirismo” che le procura appetiti e desideri sempre crescenti e un’infelicità sempre più vorticosa, è destinata a soccombere alla sua stessa smaniosa irrequietezza.
DIANA KAJIAKA
Le impronta
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ZHOU CHEN
ZANG SI YUAN
WANG HAO
TU JUN FU
TANG YI
SIMONE RUCO
MA CHAO
GUO YOU JIAN
DAI CHAOQUN
CHEN BOHONG